Gli Istituti Professionali dopo la riforma del D.Lgs. 61/17. Il regolamento attuativo DM 92/18.

Documenti utilizzati:
-DLgs 61/17
-DM 92/18 (primo regolamento attuativo del DLgs 61/17)

Premessa
Il nuovo ordinamento si applica dalle classi prime dell’as 2018/19. Nelle classi successive si applica ancora il DPR 87/10 che sarà abrogato nel 2021/2022.

Seguiranno n. 2 linee guida:
-per il biennio (promesse entro 90 giorni dal 24/5/18)
-per il biennio (promesse entro 180 giorni dal 24/5/18)

Assetto Didattico dei nuovi professionali
Per comprendere il nuovo assetto didattico è utile leggere l’art.5 del D.Lgs.61/17:

“1. L'assetto didattico dell'istruzione professionale e' caratterizzato:
a) dalla personalizzazione del percorso di apprendimento, che si avvale di una quota del monte ore non superiore a 264 nel biennio di cui all'articolo 4, comma 2 e dal Progetto formativo individuale che viene redatto dal consiglio di classe entro il 31 gennaio del primo anno di frequenza e aggiornato durante l'intero percorso scolastico. Il Progetto formativo individuale si basa su un bilancio personale che evidenzia i saperi e le competenze acquisiti da ciascuna studentessa e da ciascuno studente, anche in modo non formale e informale ed e' idoneo a rilevare le potenzialita' e le carenze riscontrate, al fine di motivare ed orientare nella progressiva costruzione del percorso formativo e lavorativo. Il dirigente scolastico, sentito il consiglio di classe, individua, all'interno di quest'ultimo, i docenti che assumono la funzione di tutor per sostenere le studentesse e gli studenti nell'attuazione e nello sviluppo del Progetto formativo individuale. L'attivita' di tutorato e' svolta dai docenti designati, fatto salvo lo svolgimento delle attivita' di cui all'articolo 1, comma 5, della legge n. 107 del 2015, nell'ambito delle risorse disponibili presso l'istituzione scolastica a legislazione vigente;

b) dall'aggregazione, nel biennio, delle discipline all'interno degli assi culturali caratterizzanti l'obbligo di istruzione e dall'aggregazione, nel triennio, delle discipline di istruzione generale;

c) dalla progettazione interdisciplinare dei percorsi didattici caratterizzanti i diversi assi culturali;

d) dall'utilizzo prevalente di metodologie didattiche per l'apprendimento di tipo induttivo, attraverso esperienze laboratoriali e in contesti operativi, analisi e soluzione dei problemi relativi alle attivita' economiche di riferimento, il lavoro cooperativo per progetti, nonche' la gestione di processi in contesti organizzati;

e) dalla possibilita' di attivare percorsi di alternanza scuola-lavoro, gia' dalla seconda classe del biennio, e percorsi di apprendistato ai sensi dell'articolo 43 del decreto legislativo 15 giugno 2015, n. 81;

f) all'organizzazione per unita' di apprendimento, che, partendo da obiettivi formativi adatti e significativi per le singole studentesse e i singoli studenti, sviluppano appositi percorsi di metodo e di contenuto, tramite i quali si valuta il livello delle conoscenze e delle abilita' acquisite e la misura in cui la studentessa e lo studente abbiano maturato le competenze attese. Le unita' di apprendimento rappresentano il necessario riferimento per il riconoscimento dei crediti posseduti dalla studentessa e dallo studente, soprattutto nel caso di passaggi ad altri percorsi di istruzione e formazione;

g) dalla certificazione delle competenze che e' effettuata, nel corso del biennio, con riferimento alle unita' di apprendimento, secondo un modello adottato con decreto del Ministro dell'istruzione, dell'universita' e della ricerca, ferma restando la disciplina vigente in merito alla certificazione delle competenze per il triennio, nonche' per le qualifiche triennali e i diplomi quadriennali, nel rispetto delle disposizioni di cui al decreto legislativo 16 gennaio 2013, n. 13.

Il DM 92/18
Art.1 …il presente regolamento determina:

a)      i risultati di apprendimento dell'area di istruzione  generale declinati  in  termini  di   competenze,   abilita'   e   conoscenze, nell'ambito degli assi culturali che  caratterizzano  i  percorsi  di istruzione professionale nel biennio e nel  triennio,  come  definiti nell'Allegato 1.

b)      i profili di uscita  degli  undici  indirizzi  di  studio  dei percorsi di  istruzione  professionale  e  i  relativi  risultati  di apprendimento,  declinati  in  termini  di  competenze,  abilita'   e conoscenze, come  definiti  nell'Allegato  2. Per ciascun profilo di indirizzo, nell'Allegato 2,  sono  contenuti  il   riferimento   alle   attivita'   economiche referenziate ai codici ATECO,  adottati  dall'Istituto  nazionale  di statistica per le  rilevazioni  statistiche  nazionali  di  carattere economico …

c)       l'articolazione  dei  quadri  orari…

d)      la correlazione  di  ciascuno  degli  indirizzi  dei  percorsi quinquennali dell'istruzione professionale  con  le  qualifiche  e  i diplomi  professionali  conseguiti  nell'ambito   dei   percorsi   di istruzione  e  formazione   professionale   (IeFP),   come   definita nell'Allegato 4…

L’art. 2 riporta le definizioni.

Da notare:

«certificazione   delle   competenze»:   procedura   di   formale riconoscimento, da parte dell'ente titolato a norma dell'articolo  2, lettera g), del decreto legislativo 16 gennaio 2013, n. 13,  in  base alle norme generali, ai livelli essenziali delle prestazioni  e  agli standard  minimi  di  cui  al  medesimo  decreto  legislativo,  delle competenze acquisite dalla persona in contesti formali, anche in caso di  interruzione  del  percorso  formativo,  o  di  quelle   validate acquisite in contesti  non  formali  e  informali.  La  procedura  di certificazione delle competenze si conclude con  il  rilascio  di  un certificato conforme agli standard minimi di cui all'articolo  6  del decreto legislativo n. 13 del 2013;

«progetto formativo individuale (P.F.I.)»:  progetto  che  ha  il fine di motivare e orientare  la  studentessa  e  lo  studente  nella progressiva costruzione del proprio percorso formativo e  lavorativo, di  supportarli  per  migliorare   il   successo   formativo   e   di accompagnarli negli eventuali passaggi tra i sistemi formativi di cui all'articolo 8 del decreto legislativo 13 aprile  2017,  n.  61,  con l'assistenza di un tutor individuato  all'interno  del  consiglio  di classe. Il  progetto  formativo  individuale  si  basa  sul  bilancio personale, e' effettuato nel primo anno di frequenza del percorso  di istruzione professionale ed e' aggiornato per tutta la sua durata;

«unita'   di   apprendimento   (UdA)»:   insieme    autonomamente significativo  di  competenze,  abilita'  e  conoscenze  in  cui   e' organizzato il percorso formativo della studentessa e dello studente; costituisce  il  necessario  riferimento  per  la   valutazione,   la certificazione e il riconoscimento dei crediti, soprattutto nel  caso di passaggi ad altri percorsi di  istruzione  e  formazione.  Le  UdA partono da obiettivi formativi  adatti  e  significativi,  sviluppano appositi percorsi di metodo e di contenuto, tramite i quali si valuta il livello delle conoscenze e delle abilita' acquisite e la misura in cui la studentessa e lo studente hanno maturato le competenze attese…

Nell’ art. 3 sono riportati i profili di uscita degli indirizzi.  I percorsi sono strutturati  in un biennio e un successivo triennio. I profili di uscita riguardano gli 11 indirizzi:

a) agricoltura, sviluppo rurale, valorizzazione dei prodotti  del territorio e gestione delle risorse forestali e montane;    

b) pesca commerciale e produzioni ittiche;     

c) industria e artigianato per il Made in Italy;    

d) manutenzione e assistenza tecnica;     

e) gestione delle acque e risanamento ambientale;    

f) servizi commerciali;     

g) enogastronomia e ospitalita' alberghiera;     

h) servizi culturali e dello spettacolo;     

i) servizi per la sanita' e l'assistenza sociale;    

 l) arti ausiliarie delle professioni sanitarie: odontotecnico;     

m) arti ausiliarie delle professioni sanitarie: ottico.

L’art. 4 regola il passaggio al nuovo ordinamento.

Il comma 2 dispone: “Gli indirizzi, le  articolazioni  e  le  opzioni,  previsti  dal decreto del  Presidente  della  Repubblica  15  marzo  2010,  n.  87, confluiscono  nei   nuovi   indirizzi,   secondo   quanto   stabilito nell'Allegato C al decreto legislativo, a partire dalle classi  prime funzionanti nell'anno scolastico 2018/2019.”

Il comma 4 stabilisce che sarà compito delle future Linee guida disporre “indicazioni operative per la declinazione, …,  degli  indirizzi  di  studio  in percorsi formativi [1]richiesti dal territorio e per modulare i relativi risultati di apprendimento”.

Nel comma 6 si dispone che: “La valutazione e' effettuata in modo da accertare il livello  delle  competenze,  delle abilita' e delle conoscenze maturate da  ciascuna  studentessa  e  da ciascuno studente in relazione alle unita'  di  apprendimento,  nelle quali e' strutturato il Progetto formativo  individuale,  di  seguito denominato P.F.I., di cui all'articolo 5, comma  1,  lettera  a)  del decreto legislativo. Le  unita'  di  apprendimento  costituiscono  il riferimento per la valutazione, la certificazione e il riconoscimento dei crediti posseduti dalla studentessa e dallo studente, nel caso di passaggi  ad  altri  percorsi  di   istruzione   e   formazione.   La certificazione  delle  competenze  e'  effettuata,   secondo   quanto previsto  dall'articolo  5,  comma  1,  lettera   g),   del   decreto legislativo.

Il comma 7 è molto innovativo: “… le istituzioni scolastiche di  I.P.  effettuano, al termine del primo anno, la valutazione  intermedia[2]  concernente  i risultati delle unita' di apprendimento inserite nel P.F.I. A seguito della valutazione, il consiglio di classe comunica alla studentessa o allo studente le carenze riscontrate  ai  fini  della  revisione  del P.F.I.  e  della  definizione  delle  relative  misure  di  recupero, sostegno ed eventuale riorientamento  da  attuare  nell'ambito  della quota non superiore a 264 ore nel biennio.”

Il comma 8 è importantissimo: “… Il diploma finale,  rilasciato  in esito al superamento dell'esame di Stato, attesta  l'indirizzo  e  la durata del corso di studi e il  punteggio  complessivo  ottenuto.  Il diploma contiene anche  l'indicazione  del  codice  ATECO  attribuito all'indirizzo in base all'Allegato 2, esplicitata sino a  livello  di sezione e correlate divisioni”

Il comma 9 dispone che “Al diploma e' allegato il curriculum della studentessa  e  dello studente, come disciplinato all'articolo 21 del  decreto  legislativo 13 aprile 2017, n. 62. Nel caso di declinazione  degli  indirizzi  in percorsi formativi coerenti con le priorita' indicate  dalle  regioni nella propria programmazione ai sensi dell'articolo 3,  comma  5  del decreto  legislativo,  il  curriculum  indica  il  riferimento   alla nomenclatura e classificazione delle  unita'  professionali  (N.U.P.) adottate dall'ISTAT, nonche' i crediti  maturati  per  l'acquisizione del certificato di specializzazione tecnica superiore (IFTS)  di  cui all'articolo 4, comma 5, del decreto legislativo”

L’art 5 riguarda le Indicazioni per  la  definizione  dei PTOF:

comma 1: “ Le istituzioni scolastiche  di  I.P.  sono  scuole  territoriali dell'innovazione, aperte al territorio e concepite come laboratori di ricerca, sperimentazione e innovazione didattica. Esse definiscono  i Piani triennali  dell'offerta  formativa  secondo  i  principi  e  le finalita' indicati all'art. 1  del  decreto  D.Lgs.61/17[3],  tenuto conto delle richieste degli studenti e delle famiglie per  realizzare attivita' finalizzate al  raggiungimento  degli  obiettivi  formativi considerati prioritari[4] a norma dell'articolo 1, comma 7, della  legge n. 107 del 2015.  

“Per la progettazione e gestione dei PTOF, le istituzioni scolastiche di I.P., …,  possono utilizzare: 

 a) la quota di autonomia del 20 per cento dell'orario complessivo del biennio, nonche' dell'orario complessivo  del  triennio,  per  il perseguimento degli obiettivi di apprendimento relativi al profilo di uscita  di  ciascun  indirizzo  di  studio  e  per   potenziare   gli insegnamenti obbligatori per  le  studentesse  e  gli  studenti,  … nell'ambito dell'organico dell'autonomia di cui all'articolo 1, comma 5 della legge n. 107/15.    

b) gli spazi di flessibilita',  in  coerenza  con  gli  indirizzi attivati e con i profili di uscita di cui all'articolo 3, entro il 40 per cento dell'orario complessivo previsto per  il  terzo,  quarto  e quinto  anno,  nell'ambito  dell'organico   dell'autonomia   di   cui all'articolo 1, comma 5, della legge n. 107 del 2015.  …, Per gli insegnamenti e le  attivita'  dell'area generale, le istituzioni scolastiche di  I.P.  possono  diminuire  le ore, per il biennio e per ciascuna classe del triennio, non oltre  il 20 per cento rispetto al monte ore  previsto  ... Per gli insegnamenti  e  le  attivita'  dell'area  di indirizzo,  le   istituzioni   scolastiche   di   I.P.   garantiscono l'inserimento, nel percorso formativo, del monte ore minimo  previsto per ciascuno di essi all'Allegato 3.    Le istituzioni scolastiche di I.P., nell'esercizio della propria autonomia,  possono  prevedere,  nei  PTOF, la declinazione dei profili degli indirizzi di  studio  di cui all'articolo 3 nei percorsi formativi richiesti  dal  territorio, in modo coerente  con  le  priorita'  indicate  dalle  Regioni   A tal fine, le Istituzioni scolastiche di  I.P.  possono utilizzare gli spazi di flessibilita' del 40  per  cento  dell'orario complessivo previsto per il terzo, quarto e quinto anno,  nei  limiti delle dotazioni organiche  assegnate  senza  determinare  esuberi  di personale     e garantendo comunque l'inserimento nel percorso  formativo  del  monte ore minimo previsto per  ciascun  insegnamento  e  attivita'  di  cui all'Allegato 3.     Le Regioni  indicano,  nell'ambito  delle  linee  guida  per  la programmazione regionale  dell'offerta  formativa,  le  priorita'  in coerenza con le quali le  istituzioni  scolastiche  di  I.P.  possono declinare gli indirizzi di studio in percorsi formativi richiesti dal territorio... Allo scopo di sostenere l'occupabilita' dei giovani in relazione alle filiere produttive del territorio, le istituzioni scolastiche di I.P., nell'esercizio della propria autonomia, possono strutturare  il quinto anno dei percorsi in modo da consentire, …,  oltre  al  conseguimento  del diploma di istruzione professionale previo superamento degli esami di Stato, anche l'acquisizione  di  crediti  per  il  conseguimento  del certificato  di  specializzazione  tecnica  superiore  (IFTS).   ... I PTOF comprendono attivita' e progetti di orientamento scolastico, anche ai fini dei passaggi tra i sistemi formativi di istruzione professionale  e  di  IeFP,  sia  per promuovere l'inserimento della studentessa e dello studente nel mondo del lavoro,  anche  attraverso  l'apprendistato  formativo  di  primo livello di cui al decreto legislativo 15 giugno 2015, n. 81, sia  per facilitare la  progressiva  costruzione  del  percorso  formativo  di ciascuna studentessa  e  di  ciascuno  studente… Le istituzioni scolastiche di I.P., …, possono:     

a) stipulare contratti di prestazioni  d'opera  con  esperti  del mondo del lavoro e delle professioni, in possesso di una specifica  e documentata  esperienza  professionale  maturata  nell'ambito   delle attivita' economiche di riferimento dell'indirizzo  di  studio  e  in possesso di competenze specialistiche non presenti nell'istituto;    

b) dotarsi di dipartimenti  quali  articolazioni  funzionali  del collegio  dei  docenti,  per  il  sostegno  alla  didattica  e   alla progettazione  formativa  e  di  un   comitato   tecnico-scientifico, composto da docenti e  da  esperti  del  mondo  del  lavoro  e  delle professioni e della ricerca scientifica e tecnologica,  con  funzioni consultive e di proposta per l'organizzazione delle attivita' e degli insegnamenti di indirizzo e l'utilizzazione degli spazi di  autonomia e flessibilita', …

 Le istituzioni scolastiche di I.P. possono prevedere, nei PTOF, l'attivazione, in via  sussidiaria, di percorsi di IeFP per il rilascio di qualifiche triennali e diplomi professionali  quadriennali  …, previo accreditamento  regionale.  Nei  limiti  della   consistenza   complessiva   dell'organico dell'autonomia del  personale  docente,  sviluppata  sulla  base  dei quadri orari  degli  insegnamenti  e  del  fabbisogno  dei  posti  di potenziamento indicati dall'istituzione scolastica,  nell'ambito  del Piano triennale dell'offerta formativa,  e  autorizzati  dall'Ufficio scolastico  regionale  all'istituzione   scolastica,   il   dirigente dell'istituzione scolastica di I.P determina, ai sensi  dell'articolo 9 del DLGS 61/17, l'articolazione delle cattedre, al fine di utilizzare le quote di autonomia e gli spazi di flessibilita' di  cui al presente regolamento.”

L’art. 6  dispone che “Ai fini della personalizzazione del percorso di apprendimento  …, ciascun consiglio di classe redige, entro il  31  gennaio  del  primo anno di frequenza, il P.F.I e lo aggiorna durante  l'intero  percorso scolastico, a partire dal bilancio personale.

Il  P.F.I.  costituisce lo strumento per:     
a) evidenziare i saperi e le  competenze  acquisite  da  ciascuna studentessa e da ciascuno studente,  anche  in  modo  non  formale  e informale;     

b) rilevare le potenzialita' e le carenze riscontrate, al fine di motivare ed orientare ciascuna studentessa e ciascuno studente  nella progressiva   costruzione   del   proprio   progetto   formativo    e professionale  utilizzando  una  quota   del   monte   ore   indicato all'articolo 4, comma 2, del decreto legislativo.   

Il  dirigente  scolastico,  sentito  il  consiglio  di  classe, individua, all'interno di quest'ultimo, i  docenti  che  assumono  la funzione di  tutor  per  sostenere  le  studentesse  e  gli  studenti nell'attuazione e nello sviluppo del P.F.I.

L'assetto didattico dell'istruzione professionale e' caratterizzato dalla personalizzazione del percorso di apprendimento, che si avvale di una quota del monte ore non superiore a 264 nel biennio di cui all'articolo 4, comma 2. E’ possibile attivare percorsi di Alternanza scuola lavoro già dal secondo anno.

L'attività  di  tutorato consiste nell'accompagnamento di ciascuna studentessa e  di  ciascuno studente nel processo  di  apprendimento  personalizzato  finalizzato alla progressiva  maturazione  delle  competenze.  Il  docente  tutor favorisce, altresi',  la  circolazione  continua  delle  informazioni sullo stato di attuazione del P.F.I.  all'interno  del  consiglio  di classe,  al  fine  di  consentire  il  progressivo   monitoraggio   e l'eventuale  adattamento  del  percorso  formativo… I percorsi didattici  sono  caratterizzati  dalla  progettazione interdisciplinare riguardante gli assi culturali; sono organizzati  a partire dalle prime classi, e per tutta la  durata  del  quinquennio, per unita' di apprendimento con l'utilizzo  di  metodologie  di  tipo induttivo,  attraverso  esperienze  laboratoriali   e   in   contesti operativi, analisi e soluzione dei problemi relativi  alle  attivita' economiche  di  riferimento,  il  lavoro  cooperativo  per  progetti, nonche' la gestione di processi in contesti organizzati.

L’art. 8 tratta della correlazione tra  le qualifiche, i diplomi professionali e gli indizzi del diploma quinquennale.

… I diplomi rilasciati in esito agli esami di Stato conclusivi dei percorsi  quinquennali  di  istruzione  professionale,  insieme  alle qualifiche e ai diplomi professionali rilasciati in esito agli  esami conclusivi dei percorsi di IeFP,  sono  titoli  di  studio  tra  loro correlati nel  «Repertorio  nazionale  dei  titoli  di  istruzione  e formazione e delle qualificazioni professionali» di cui  all'articolo 8 del decreto legislativo 16 gennaio 2013, n. 13.

Da allegato 1 (Il profilo di uscita dei percorsi di istruzione  professionale  per le attivita' e gli insegnamenti di area generale)

La scelta metodologica che ha  ispirato l'elaborazione  del  presente  documento  non  e'  stata  quella   di prevedere  obiettivi  di  apprendimento  in  termini  di   competenze distinti per ciascuna disciplina, ma di partire dalle competenze  del PECUP dei percorsi di istruzione professionale e  declinarle  facendo riferimento agli assi culturali di  cui  alla  Legge  296/2006.

COMPETENZA DI RIFERIMENTO   

-Agire in riferimento ad  un  sistema  di  valori,  coerenti  con  i principi della Costituzione, in base ai  quali  essere  in  grado  di valutare fatti e orientare i propri comportamenti personali,  sociali e professionali.
Assi culturali: Scientifico- tecnologico, Storico-sociale.

 -Utilizzare il  patrimonio  lessicale  ed  espressivo  della  lingua italiana secondo le esigenze comunicative nei vari contesti: sociali, culturali, scientifici, economici, tecnologici e professionali.
Assi culturali: asse dei linguaggi, scientifico tecnologico.

- Riconoscere  gli  aspetti  geografici,   ecologici,   territoriali, dell'ambiente naturale ed antropico, le connessioni con le  strutture demografiche, economiche,  sociali,  culturali  e  le  trasformazioni intervenute nel corso del tempo.
Assi culturali: Scientifico- tecnologico.

- Stabilire  collegamenti  tra  le   tradizioni   culturali   locali, nazionali ed internazionali, sia in  una  prospettiva  interculturale sia ai fini della mobilita' di studio e di lavoro.
Assi culturali: asse dei linguaggi, scientifico tecnologico, storico sociale.

- Utilizzare i linguaggi settoriali delle lingue  straniere  previste dai percorsi di studio per interagire in diversi ambiti e contesti di studio e di lavoro.
Assi culturali: Linguistico-letterario

- Riconoscere il valore e  le  potenzialita'  dei  beni  artistici  e ambientali
Assi culturali: asse dei linguaggi, storico sociale.

- Individuare ed utilizzare le moderne forme di comunicazione  visiva e multimediale, anche con riferimento  alle  strategie  espressive  e agli strumenti tecnici della comunicazione in rete
Assi culturali: asse dei linguaggi, scientifico tecnologico.

- Utilizzare le reti e gli strumenti informatici nelle  attivita'  di studio, ricerca e approfondimento
Assi culturali: matematico, scientifico tecnologico.

- Riconoscere  i  principali  aspetti   comunicativi,   culturali   e relazionali  dell'espressivita'  corporea  ed  esercitare   in   modo efficace  la  pratica  sportiva  per  il  benessere   individuale   e collettivo.
Assi culturali: scientifico tecnologico, storico sociale.

- Comprendere   e   utilizzare   i   principali   concetti   relativi all'economia,  all'organizzazione,  allo  svolgimento  dei   processi produttivi e dei servizi
Assi culturali: matematico, scientifico tecnologico, storico-sociale.

- Padroneggiare  l'uso  di  strumenti  tecnologici  con   particolare attenzione alla sicurezza e alla tutela della salute  nei  luoghi  di vita e di lavoro, alla tutela  della  persona,  dell'ambiente  e  del territorio.
Assi culturali: scientifico tecnologico, storico-sociale.

- Utilizzare  i  concetti  e  i  fondamentali  strumenti  degli  assi culturali per comprendere la realta' ed operare in campi applicativi
Assi culturali: matematico, storico-sociale.



Da allegato 2 (i singoli Indirizzi)

Un esempio:

Allegato 2-D    Indirizzo "Manutenzione e assistenza tecnica”

DESCRIZIONE SINTETICA Il Diplomato di istruzione professionale nell'indirizzo "Manutenzione e assistenza tecnica" pianifica ed effettua, con autonomia e responsabilita' coerenti al quadro di azione stabilito e alle specifiche assegnate, operazioni di installazione, di manutenzione/riparazione ordinaria e straordinaria, nonche' di collaudo di piccoli sistemi, macchine, impianti e apparati tecnologici.

- Competenza n. 1 Analizzare e interpretare schemi di apparati, impianti e dispositivi predisponendo le attivita'

- Competenza n. 2 Installare apparati e impianti, anche programmabili, secondo le specifiche tecniche e nel rispetto della normativa di settore

- Competenza n. 3 Eseguire, le attivita' di assistenza tecnica nonche' di manutenzione ordinaria e straordinaria, degli apparati, degli impianti, anche programmabili e di veicoli a motore ed assimilati, individuando eventuali guasti o anomalie, ripristinandone la funzionalita' e la conformita' alle specifiche tecniche, alla normativa sulla sicurezza degli utenti.

- Competenza n. 4 Collaborare alle attivita' di verifica, regolazione e collaudo, provvedendo al rilascio della certificazione secondo la normativa in vigore.

- Competenza n. 5 Gestire le scorte di magazzino, curando il processo di approvvigionamento.

- Competenza n. 6 Operare in sicurezza nel rispetto delle norme della salute e sicurezza nei luoghi di lavoro e per la salvaguardia dell'ambiente.

REFERENZIAZIONE ALLE ATTIVITA' ECONOMICHE L'indirizzo di studi fa riferimento alle seguenti attivita', contraddistinte dai codici ATECO adottati dall'Istituto nazionale di statistica per le rilevazioni statistiche nazionali di carattere economico ed esplicitati a livello di Sezione e di correlate Divisioni. Laddove la Divisione si prospetta di ampio spettro, sono individuati i Gruppi principali di afferenza del profilo di indirizzo.

C ATTIVITA' MANIFATTURIERE:

-33 RIPARAZIONE MANUTENZIONE ED INSTALLAZIONE DI MACCHINE ED APPARECCHIATURE
F COSTRUZIONI:

-43.2 INSTALLAZIONE DI IMPIANTI ELETTRICI, IDRAULICI ED ALTRI LAVORI DI COSTRUZIONE E INSTALLAZIONE G COMMERCIO ALL'INGROSSO E AL DETTAGLIO; RIPARAZIONE DI AUTOVEICOLI E MOTOCICLI

- 45.2 MANUTENZIONE E RIPARAZIONE DI AUTOVEICOLI

CORRELAZIONE AI SETTORI ECONOMICO-PROFESSIONALI Con riferimento al decreto del Ministro del lavoro e delle politiche sociali, di concerto con il Ministro dell'istruzione, dell'universita' e della ricerca, del 30 giugno 2015, pubblicato nella Gazzetta ufficiale del 20 luglio 2015, n. 166, il profilo in uscita dell'indirizzo di studi e' correlato ai seguenti settori economico-professionali. MECCANICA, PRODUZIONE E MANUTENZIONE DI MACCHINE, IMPIANTISTICA

Allegato 3-quadri orari
Un esempio ("Manutenzione e assistenza tecnica”)









Allegato 4-CORRELAZIONE TRA QUALIFICHE E DIPLOMI IEFP E INDIRIZZI  DEI  PERCORSI              QUINQUENNALI DELL'ISTRUZIONE PROFESSIONALE

In definitiva
Questo ordinamento assicura la compresenza dell’istruzione professionale (IP) e della formazione (IeFP) tramite un meccanismo di sussidiarietà.  Nell’arco dei 5 anni sarà possibile acquisire la qualifica, il diploma professionale, i crediti per il percorso IFTS e il diploma di Istruzione. Si favorisce l’integrazione della formazione formale, non formale e informale e la personalizzazione degli apprendimenti (264 ore nel primo biennio, ASL, apprendistato, ecc…).
L’area generale passa da 8 discipline a 3 assi culturali. Aumentano le ore di area di indirizzo.



[1] Con l’utilizzo della flessibilità prima si strutturavano le opzioni adesso i percorsi formativi.
[2] Questo non significa che non esiste più la ripetenza della classe.
[3]“Il modello didattico e' improntato al principio della personalizzazione educativa volta a consentire ad ogni studentessa e ad ogni studente di rafforzare e innalzare le proprie competenze per l'apprendimento permanente a partire dalle competenze chiave di cittadinanza, nonche' di orientare il progetto di vita e di lavoro della studentessa e dello studente, anche per migliori prospettive di occupabilita'. Il modello didattico aggrega le discipline negli assi culturali,…; il medesimo modello fa riferimento a metodologie di apprendimento di tipo induttivo ed e' organizzato per unita' di apprendimento.  Il sistema dell'istruzione professionale ha la finalita' di formare la studentessa e lo studente ad arti, mestieri e professioni strategici per l'economia del Paese per un saper fare di qualita' comunemente denominato «Made in Italy», nonche' di garantire che le competenze acquisite nei percorsi di istruzione professionale consentano una facile transizione nel mondo del lavoro e delle professioni.

[4] Comma 7: “Le istituzioni scolastiche, nei limiti delle risorse umane, finanziarie e strumentali disponibili a legislazione vigente e, comunque, senza nuovi o maggiori oneri per la finanza pubblica, individuano il fabbisogno di posti dell'organico dell'autonomia, in relazione all'offerta formativa che intendono realizzare, nel rispetto del monte orario degli insegnamenti e tenuto conto della quota di autonomia dei curricoli e degli spazi di flessibilita', nonche' in riferimento a iniziative di potenziamento dell'offerta formativa e delle attivita' progettuali, per il raggiungimento degli obiettivi formativi individuati come prioritari tra i seguenti: a) valorizzazione e potenziamento delle competenze linguistiche, con particolare riferimento all'italiano nonche' alla lingua inglese e ad altre lingue dell'Unione europea, anche mediante l'utilizzo della metodologia Content language integrated learning; b) potenziamento delle competenze matematico-logiche e scientifiche; c) potenziamento delle competenze nella pratica e nella cultura musicali, nell'arte e nella storia dell'arte, nel cinema, nelle tecniche e nei media di produzione e di diffusione delle immagini e dei suoni, anche mediante il coinvolgimento dei musei e degli altri istituti pubblici e privati operanti in tali settori; d) sviluppo delle competenze in materia di cittadinanza attiva e democratica attraverso la valorizzazione dell'educazione interculturale e alla pace, il rispetto delle differenze e il dialogo tra le culture, il sostegno dell'assunzione di responsabilita' nonche' della solidarieta' e della cura dei beni comuni e della consapevolezza dei diritti e dei doveri; potenziamento delle conoscenze in materia giuridica ed economico-finanziaria e di educazione all'autoimprenditorialita'; e) sviluppo di comportamenti responsabili ispirati alla conoscenza e al rispetto della legalita', della sostenibilita' ambientale, dei beni paesaggistici, del patrimonio e delle attivita' culturali; f) alfabetizzazione all'arte, alle tecniche e ai media di produzione e diffusione delle immagini; g) potenziamento delle discipline motorie e sviluppo di comportamenti ispirati a uno stile di vita sano, con particolare riferimento all'alimentazione, all'educazione fisica e allo sport, e attenzione alla tutela del diritto allo studio degli studenti praticanti attivita' sportiva agonistica; h) sviluppo delle competenze digitali degli studenti, con particolare riguardo al pensiero computazionale, all'utilizzo critico e consapevole dei social network e dei media nonche' alla produzione e ai legami con il mondo del lavoro; i) potenziamento delle metodologie laboratoriali e delle attivita' di laboratorio; l) prevenzione e contrasto della dispersione scolastica, di ogni forma di discriminazione e del bullismo, anche informatico; potenziamento dell'inclusione scolastica e del diritto allo studio degli alunni con bisogni educativi speciali attraverso percorsi individualizzati e personalizzati anche con il supporto e la collaborazione dei servizi socio-sanitari ed educativi del territorio e delle associazioni di settore e l'applicazione delle linee di indirizzo per favorire il diritto allo studio degli alunni adottati, emanate dal Ministero dell'istruzione, dell'universita' e della ricerca il 18 dicembre 2014; m) valorizzazione della scuola intesa come comunita' attiva, aperta al territorio e in grado di sviluppare e aumentare l'interazione con le famiglie e con la comunita' locale, comprese le organizzazioni del terzo settore e le imprese; n) apertura pomeridiana delle scuole e riduzione del numero di alunni e di studenti per classe o per articolazioni di gruppi di classi, anche con potenziamento del tempo scolastico o rimodulazione del monte orario rispetto a quanto indicato dal regolamento di cui al decreto del Presidente della Repubblica 20 marzo 2009, n. 89; o) incremento dell'alternanza scuola-lavoro nel secondo ciclo di istruzione; p) valorizzazione di percorsi formativi individualizzati e coinvolgimento degli alunni e degli studenti; q) individuazione di percorsi e di sistemi funzionali alla premialita' e alla valorizzazione del merito degli alunni e degli studenti; r) alfabetizzazione e perfezionamento dell'italiano come lingua seconda attraverso corsi e laboratori per studenti di cittadinanza o di lingua non italiana, da organizzare anche in collaborazione con gli enti locali e il terzo settore, con l'apporto delle comunita' di origine, delle famiglie e dei mediatori culturali; s) definizione di un sistema di orientamento.”

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