Gli Istituti Professionali dopo la riforma del D.Lgs. 61/17. Il regolamento attuativo DM 92/18.
Documenti utilizzati:
-DLgs 61/17
-DM 92/18 (primo regolamento attuativo del DLgs 61/17)
Premessa
Il nuovo ordinamento si applica dalle classi prime dell’as 2018/19. Nelle classi successive si applica ancora il DPR 87/10 che sarà abrogato nel 2021/2022.
Seguiranno n. 2 linee guida:
-per il biennio (promesse entro 90 giorni dal 24/5/18)
-per il biennio (promesse entro 180 giorni dal 24/5/18)
Assetto Didattico dei nuovi professionali
Per comprendere il nuovo assetto didattico è utile leggere l’art.5 del D.Lgs.61/17:
“1. L'assetto didattico dell'istruzione professionale e' caratterizzato:
Il DM 92/18
Art.1 …il presente regolamento determina:
Nell’ art. 3 sono riportati i profili di uscita degli indirizzi. I percorsi sono strutturati in un biennio e un successivo triennio. I profili di uscita riguardano gli 11 indirizzi:
a) agricoltura, sviluppo rurale, valorizzazione dei prodotti del territorio e gestione delle risorse forestali e montane;
b) pesca commerciale e produzioni ittiche;
c) industria e artigianato per il Made in Italy;
d) manutenzione e assistenza tecnica;
e) gestione delle acque e risanamento ambientale;
f) servizi commerciali;
g) enogastronomia e ospitalita' alberghiera;
h) servizi culturali e dello spettacolo;
i) servizi per la sanita' e l'assistenza sociale;
l) arti ausiliarie delle professioni sanitarie: odontotecnico;
m) arti ausiliarie delle professioni sanitarie: ottico.
L’art. 4 regola il passaggio al nuovo ordinamento.
Il comma 2 dispone: “Gli indirizzi, le articolazioni e le opzioni, previsti dal decreto del Presidente della Repubblica 15 marzo 2010, n. 87, confluiscono nei nuovi indirizzi, secondo quanto stabilito nell'Allegato C al decreto legislativo, a partire dalle classi prime funzionanti nell'anno scolastico 2018/2019.”
Il comma 4 stabilisce che sarà compito delle future Linee guida disporre “indicazioni operative per la declinazione, …, degli indirizzi di studio in percorsi formativi [1]richiesti dal territorio e per modulare i relativi risultati di apprendimento”.
La scelta metodologica che ha ispirato l'elaborazione del presente documento non e' stata quella di prevedere obiettivi di apprendimento in termini di competenze distinti per ciascuna disciplina, ma di partire dalle competenze del PECUP dei percorsi di istruzione professionale e declinarle facendo riferimento agli assi culturali di cui alla Legge 296/2006.
-DLgs 61/17
-DM 92/18 (primo regolamento attuativo del DLgs 61/17)
Premessa
Il nuovo ordinamento si applica dalle classi prime dell’as 2018/19. Nelle classi successive si applica ancora il DPR 87/10 che sarà abrogato nel 2021/2022.
Seguiranno n. 2 linee guida:
-per il biennio (promesse entro 90 giorni dal 24/5/18)
-per il biennio (promesse entro 180 giorni dal 24/5/18)
Assetto Didattico dei nuovi professionali
Per comprendere il nuovo assetto didattico è utile leggere l’art.5 del D.Lgs.61/17:
“1. L'assetto didattico dell'istruzione professionale e' caratterizzato:
a) dalla personalizzazione del percorso di apprendimento,
che si avvale di una quota del monte ore non superiore a 264 nel biennio
di cui all'articolo 4, comma 2 e dal Progetto formativo individuale che
viene redatto dal consiglio di classe entro il 31 gennaio del primo anno di
frequenza e aggiornato durante l'intero percorso scolastico. Il Progetto
formativo individuale si basa su un bilancio personale che evidenzia i
saperi e le competenze acquisiti da ciascuna studentessa e da ciascuno studente,
anche in modo non formale e informale ed e' idoneo a rilevare le
potenzialita' e le carenze riscontrate, al fine di motivare ed orientare
nella progressiva costruzione del percorso formativo e lavorativo. Il dirigente
scolastico, sentito il consiglio di classe, individua, all'interno di
quest'ultimo, i docenti che assumono la funzione di tutor per sostenere le
studentesse e gli studenti nell'attuazione e nello sviluppo del Progetto
formativo individuale. L'attivita' di tutorato e' svolta dai docenti designati,
fatto salvo lo svolgimento delle attivita' di cui all'articolo 1, comma 5,
della legge n. 107 del 2015, nell'ambito delle risorse disponibili presso
l'istituzione scolastica a legislazione vigente;
b) dall'aggregazione, nel biennio, delle discipline
all'interno degli assi culturali caratterizzanti l'obbligo di istruzione e
dall'aggregazione, nel triennio, delle discipline di istruzione generale;
c) dalla progettazione interdisciplinare dei percorsi
didattici caratterizzanti i diversi assi culturali;
d) dall'utilizzo prevalente di metodologie didattiche per
l'apprendimento di tipo induttivo, attraverso esperienze laboratoriali e in
contesti operativi, analisi e soluzione dei problemi relativi alle attivita'
economiche di riferimento, il lavoro cooperativo per progetti, nonche' la
gestione di processi in contesti organizzati;
e) dalla possibilita' di attivare percorsi di alternanza
scuola-lavoro, gia' dalla seconda classe del biennio, e percorsi di
apprendistato ai sensi dell'articolo 43 del decreto legislativo 15 giugno 2015,
n. 81;
f) all'organizzazione per unita' di apprendimento,
che, partendo da obiettivi formativi adatti e significativi per le singole
studentesse e i singoli studenti, sviluppano appositi percorsi di metodo e di
contenuto, tramite i quali si valuta il livello delle conoscenze e delle
abilita' acquisite e la misura in cui la studentessa e lo studente abbiano
maturato le competenze attese. Le unita' di apprendimento rappresentano il
necessario riferimento per il riconoscimento dei crediti posseduti dalla
studentessa e dallo studente, soprattutto nel caso di passaggi ad altri
percorsi di istruzione e formazione;
g) dalla certificazione delle competenze che e' effettuata,
nel corso del biennio, con riferimento alle unita' di apprendimento, secondo
un modello adottato con decreto del Ministro dell'istruzione,
dell'universita' e della ricerca, ferma restando la disciplina vigente in
merito alla certificazione delle competenze per il triennio, nonche' per le
qualifiche triennali e i diplomi quadriennali, nel rispetto delle disposizioni
di cui al decreto legislativo 16 gennaio 2013, n. 13.
Il DM 92/18
Art.1 …il presente regolamento determina:
a) i risultati di apprendimento dell'area di
istruzione generale declinati in
termini di competenze, abilita'
e conoscenze, nell'ambito
degli assi culturali che caratterizzano i
percorsi di istruzione
professionale nel biennio e nel
triennio, come definiti nell'Allegato 1.
b) i
profili di uscita degli
undici indirizzi di
studio dei percorsi di istruzione
professionale e i
relativi risultati di apprendimento, declinati
in termini di competenze,
abilita' e conoscenze,
come definiti nell'Allegato
2. Per ciascun profilo di indirizzo, nell'Allegato 2, sono
contenuti il riferimento alle
attivita' economiche
referenziate ai codici ATECO,
adottati dall'Istituto nazionale
di statistica per le
rilevazioni statistiche nazionali
di carattere economico …
c) l'articolazione dei
quadri orari…
d) la
correlazione di
ciascuno degli indirizzi
dei percorsi quinquennali
dell'istruzione professionale con le
qualifiche e i diplomi
professionali conseguiti nell'ambito
dei percorsi di istruzione e
formazione professionale (IeFP),
come definita nell'Allegato 4…
L’art. 2 riporta le definizioni.
Da notare:
«certificazione delle
competenze»: procedura di
formale riconoscimento, da parte dell'ente titolato a norma
dell'articolo 2, lettera g), del decreto
legislativo 16 gennaio 2013, n. 13,
in base alle norme generali, ai
livelli essenziali delle prestazioni e agli standard
minimi di cui al medesimo
decreto legislativo, delle competenze acquisite dalla persona in
contesti formali, anche in caso di interruzione
del percorso formativo,
o di quelle
validate acquisite in contesti non
formali e informali.
La procedura di certificazione delle competenze si conclude con
il rilascio di un
certificato conforme agli standard minimi di cui all'articolo 6 del
decreto legislativo n. 13 del 2013;
«progetto formativo
individuale (P.F.I.)»: progetto che
ha il fine di motivare e
orientare la studentessa
e lo studente
nella progressiva costruzione del proprio percorso formativo e lavorativo, di supportarli
per migliorare il
successo formativo e di
accompagnarli negli eventuali passaggi tra i sistemi formativi di cui
all'articolo 8 del decreto legislativo 13 aprile 2017,
n. 61, con
l'assistenza di un tutor individuato
all'interno del consiglio
di classe. Il progetto formativo
individuale si basa
sul bilancio personale, e'
effettuato nel primo anno di frequenza del percorso di istruzione professionale ed e' aggiornato
per tutta la sua durata;
«unita' di apprendimento (UdA)»:
insieme autonomamente significativo di
competenze, abilita' e
conoscenze in cui
e' organizzato il percorso formativo della studentessa e dello studente;
costituisce il necessario
riferimento per la
valutazione, la certificazione e
il riconoscimento dei crediti, soprattutto nel
caso di passaggi ad altri percorsi di
istruzione e formazione. Le UdA partono da obiettivi formativi adatti
e significativi, sviluppano appositi percorsi di metodo e di
contenuto, tramite i quali si valuta il livello delle conoscenze e delle
abilita' acquisite e la misura in cui la studentessa e lo studente hanno
maturato le competenze attese…
Nell’ art. 3 sono riportati i profili di uscita degli indirizzi. I percorsi sono strutturati in un biennio e un successivo triennio. I profili di uscita riguardano gli 11 indirizzi:
a) agricoltura, sviluppo rurale, valorizzazione dei prodotti del territorio e gestione delle risorse forestali e montane;
b) pesca commerciale e produzioni ittiche;
c) industria e artigianato per il Made in Italy;
d) manutenzione e assistenza tecnica;
e) gestione delle acque e risanamento ambientale;
f) servizi commerciali;
g) enogastronomia e ospitalita' alberghiera;
h) servizi culturali e dello spettacolo;
i) servizi per la sanita' e l'assistenza sociale;
l) arti ausiliarie delle professioni sanitarie: odontotecnico;
m) arti ausiliarie delle professioni sanitarie: ottico.
L’art. 4 regola il passaggio al nuovo ordinamento.
Il comma 2 dispone: “Gli indirizzi, le articolazioni e le opzioni, previsti dal decreto del Presidente della Repubblica 15 marzo 2010, n. 87, confluiscono nei nuovi indirizzi, secondo quanto stabilito nell'Allegato C al decreto legislativo, a partire dalle classi prime funzionanti nell'anno scolastico 2018/2019.”
Il comma 4 stabilisce che sarà compito delle future Linee guida disporre “indicazioni operative per la declinazione, …, degli indirizzi di studio in percorsi formativi [1]richiesti dal territorio e per modulare i relativi risultati di apprendimento”.
Nel comma 6 si dispone che: “La valutazione e' effettuata in modo da accertare il livello delle
competenze, delle abilita' e
delle conoscenze maturate da
ciascuna studentessa e da
ciascuno studente in relazione alle
unita' di apprendimento, nelle quali e' strutturato il Progetto
formativo individuale, di
seguito denominato P.F.I., di cui all'articolo 5, comma 1,
lettera a) del decreto legislativo. Le unita'
di apprendimento costituiscono
il riferimento per la valutazione, la certificazione e il riconoscimento
dei crediti posseduti dalla studentessa e dallo studente, nel caso di
passaggi ad altri
percorsi di istruzione
e formazione. La certificazione delle
competenze e' effettuata,
secondo quanto previsto dall'articolo
5, comma 1,
lettera g), del
decreto legislativo.
Il comma 7 è molto innovativo: “…
le istituzioni scolastiche di I.P. effettuano, al termine del primo anno, la valutazione intermedia[2] concernente
i risultati delle unita' di apprendimento inserite nel P.F.I. A seguito
della valutazione, il consiglio di classe comunica alla studentessa o allo
studente le carenze riscontrate ai fini
della revisione del P.F.I.
e della definizione
delle relative misure
di recupero, sostegno ed
eventuale riorientamento da attuare
nell'ambito della quota non
superiore a 264 ore nel biennio.”
Il comma 8 è importantissimo: “… Il
diploma finale, rilasciato in esito al superamento dell'esame di Stato,
attesta l'indirizzo e la
durata del corso di studi e il punteggio complessivo
ottenuto. Il diploma contiene anche l'indicazione
del codice ATECO
attribuito all'indirizzo in base all'Allegato 2, esplicitata sino a livello
di sezione e correlate divisioni”
Il comma 9 dispone che “Al
diploma e' allegato il curriculum
della studentessa e dello studente, come disciplinato
all'articolo 21 del decreto legislativo 13 aprile 2017, n. 62. Nel caso
di declinazione degli indirizzi
in percorsi formativi
coerenti con le priorita' indicate
dalle regioni nella propria
programmazione ai sensi dell'articolo 3,
comma 5 del decreto
legislativo, il curriculum
indica il riferimento
alla nomenclatura e classificazione delle unita' professionali
(N.U.P.) adottate dall'ISTAT, nonche' i crediti maturati
per l'acquisizione del
certificato di specializzazione tecnica superiore (IFTS) di cui
all'articolo 4, comma 5, del decreto legislativo”
L’art 5 riguarda le Indicazioni
per la
definizione dei PTOF:
comma 1: “ Le istituzioni scolastiche di
I.P. sono scuole
territoriali dell'innovazione,
aperte al territorio e concepite come laboratori di ricerca,
sperimentazione e innovazione didattica. Esse definiscono i Piani triennali dell'offerta
formativa secondo i
principi e le finalita' indicati all'art. 1 del
decreto D.Lgs.61/17[3], tenuto
conto delle richieste degli studenti e delle famiglie per realizzare attivita' finalizzate al raggiungimento degli obiettivi
formativi considerati prioritari[4]
a norma dell'articolo 1, comma 7, della
legge n. 107 del 2015.
“Per la progettazione e gestione
dei PTOF, le istituzioni scolastiche di I.P., …, possono utilizzare:
a) la quota di autonomia del 20
per cento dell'orario complessivo del biennio, nonche' dell'orario complessivo del
triennio, per il perseguimento degli obiettivi di
apprendimento relativi al profilo di uscita
di ciascun indirizzo
di studio e
per potenziare gli insegnamenti obbligatori per le
studentesse e gli
studenti, … nell'ambito
dell'organico dell'autonomia di cui all'articolo 1, comma 5 della legge n. 107/15.
b) gli spazi di flessibilita',
in coerenza con
gli indirizzi attivati e con i
profili di uscita di cui all'articolo 3, entro il 40 per cento dell'orario complessivo previsto per il
terzo, quarto e quinto
anno, nell'ambito dell'organico dell'autonomia di
cui all'articolo 1, comma 5, della legge n. 107 del 2015. …, Per gli insegnamenti e le attivita'
dell'area generale, le istituzioni scolastiche di I.P.
possono diminuire le ore, per il biennio e per ciascuna classe
del triennio, non oltre il 20 per cento
rispetto al monte ore previsto ... Per
gli insegnamenti e le
attivita' dell'area di indirizzo,
le istituzioni scolastiche
di I.P. garantiscono l'inserimento, nel percorso
formativo, del monte ore minimo previsto
per ciascuno di essi all'Allegato 3.
Le istituzioni scolastiche di
I.P., nell'esercizio della propria autonomia,
possono prevedere, nei PTOF,
la declinazione dei profili degli indirizzi di
studio di cui all'articolo 3 nei percorsi formativi richiesti dal
territorio, in modo coerente
con le priorita'
indicate dalle Regioni … A tal
fine, le Istituzioni scolastiche di
I.P. possono utilizzare gli spazi
di flessibilita' del 40 per cento
dell'orario complessivo previsto per il terzo, quarto e quinto
anno, nei limiti delle dotazioni organiche assegnate
senza determinare esuberi
di personale … e
garantendo comunque l'inserimento nel percorso
formativo del monte ore minimo previsto per ciascun
insegnamento e attivita'
di cui all'Allegato 3. Le Regioni
indicano, nell'ambito delle linee
guida per la programmazione regionale dell'offerta
formativa, le priorita'
in coerenza con le quali le istituzioni
scolastiche di I.P.
possono declinare gli indirizzi di studio in percorsi formativi richiesti
dal territorio... Allo scopo di sostenere l'occupabilita'
dei giovani in relazione alle filiere produttive del territorio, le
istituzioni scolastiche di I.P., nell'esercizio della propria autonomia,
possono strutturare il quinto anno
dei percorsi in modo da consentire, …,
oltre al conseguimento
del diploma di istruzione professionale previo superamento degli esami
di Stato, anche l'acquisizione
di crediti per
il conseguimento del certificato di
specializzazione tecnica superiore
(IFTS). ... I PTOF
comprendono attivita' e progetti di orientamento scolastico, anche ai
fini dei passaggi tra i sistemi formativi di istruzione professionale e di IeFP,
sia per promuovere l'inserimento
della studentessa e dello studente nel mondo del lavoro, anche
attraverso l'apprendistato formativo
di primo livello di cui al
decreto legislativo 15 giugno 2015, n. 81, sia
per facilitare la
progressiva costruzione del
percorso formativo di ciascuna studentessa e
di ciascuno studente… Le istituzioni scolastiche di I.P.,
…, possono:
a) stipulare contratti di prestazioni
d'opera con esperti
del mondo del lavoro e delle professioni, in possesso di una
specifica e documentata esperienza
professionale maturata nell'ambito
delle attivita' economiche di riferimento dell'indirizzo di
studio e in possesso di competenze specialistiche non
presenti nell'istituto;
b) dotarsi di dipartimenti quali
articolazioni funzionali del collegio
dei docenti, per
il sostegno alla
didattica e alla progettazione formativa
e di un
comitato tecnico-scientifico,
composto da docenti e da esperti
del mondo del
lavoro e delle professioni e della ricerca scientifica
e tecnologica, con funzioni consultive e di proposta per
l'organizzazione delle attivita' e degli insegnamenti di indirizzo e
l'utilizzazione degli spazi di autonomia
e flessibilita', …
Le istituzioni scolastiche di I.P. possono
prevedere, nei PTOF, l'attivazione, in via
sussidiaria, di percorsi di
IeFP per il rilascio di qualifiche triennali e diplomi professionali quadriennali
…, previo accreditamento
regionale. … Nei limiti
della consistenza complessiva
dell'organico dell'autonomia del personale
docente, sviluppata sulla
base dei quadri orari degli
insegnamenti e del
fabbisogno dei posti
di potenziamento indicati dall'istituzione scolastica, nell'ambito
del Piano triennale dell'offerta formativa, e
autorizzati dall'Ufficio
scolastico regionale all'istituzione scolastica,
il dirigente dell'istituzione
scolastica di I.P determina, ai sensi
dell'articolo 9 del DLGS 61/17, l'articolazione delle cattedre, al fine
di utilizzare le quote di autonomia e gli spazi di flessibilita' di cui al presente regolamento.”
L’art. 6 dispone che “Ai fini della personalizzazione
del percorso di apprendimento …, ciascun consiglio di classe redige, entro
il 31
gennaio del primo anno di frequenza, il P.F.I e lo
aggiorna durante l'intero percorso scolastico, a partire dal bilancio personale.
Il P.F.I.
costituisce lo strumento per:
a) evidenziare i saperi e le competenze
acquisite da ciascuna studentessa e da ciascuno
studente, anche in
modo non formale
e informale;
b) rilevare le potenzialita' e le
carenze riscontrate, al fine di motivare ed orientare ciascuna studentessa e
ciascuno studente nella progressiva costruzione
del proprio progetto
formativo e professionale utilizzando
una quota del
monte ore indicato all'articolo 4, comma 2, del
decreto legislativo.
Il dirigente scolastico, sentito il
consiglio di classe, individua, all'interno di
quest'ultimo, i docenti che
assumono la funzione di tutor per
sostenere le studentesse
e gli studenti nell'attuazione
e nello sviluppo del P.F.I.
L'assetto didattico dell'istruzione professionale e'
caratterizzato dalla personalizzazione del percorso di apprendimento, che si
avvale di una quota del monte ore non superiore a 264 nel biennio di cui
all'articolo 4, comma 2. E’ possibile attivare percorsi di Alternanza scuola lavoro
già dal secondo anno.
L'attività di
tutorato consiste nell'accompagnamento di ciascuna studentessa e di
ciascuno studente nel
processo di apprendimento
personalizzato finalizzato alla
progressiva maturazione delle
competenze. Il docente
tutor favorisce, altresi',
la circolazione continua
delle informazioni sullo stato di
attuazione del P.F.I.
all'interno del consiglio
di classe, al fine
di consentire il
progressivo monitoraggio e l'eventuale adattamento
del percorso formativo… I percorsi didattici sono
caratterizzati dalla progettazione
interdisciplinare riguardante gli
assi culturali; sono organizzati a
partire dalle prime classi, e per tutta la
durata del quinquennio, per unita' di apprendimento con l'utilizzo di
metodologie di tipo induttivo, attraverso
esperienze laboratoriali e
in contesti operativi, analisi
e soluzione dei problemi relativi
alle attivita' economiche di
riferimento, il lavoro
cooperativo per progetti, nonche' la gestione di
processi in contesti organizzati.
L’art. 8 tratta della
correlazione tra le qualifiche, i
diplomi professionali e gli indizzi del diploma quinquennale.
… I diplomi rilasciati in esito
agli esami di Stato conclusivi dei percorsi
quinquennali di istruzione
professionale, insieme alle qualifiche e ai diplomi professionali
rilasciati in esito agli esami
conclusivi dei percorsi di IeFP,
sono titoli di
studio tra loro correlati nel «Repertorio nazionale dei
titoli di istruzione
e formazione e delle qualificazioni professionali» di cui all'articolo 8 del decreto legislativo 16
gennaio 2013, n. 13.
Da allegato 1 (Il profilo di uscita dei percorsi di
istruzione professionale per le attivita' e gli insegnamenti di area generale)
…La scelta metodologica che ha ispirato l'elaborazione del presente documento non e' stata quella di prevedere obiettivi di apprendimento in termini di competenze distinti per ciascuna disciplina, ma di partire dalle competenze del PECUP dei percorsi di istruzione professionale e declinarle facendo riferimento agli assi culturali di cui alla Legge 296/2006.
COMPETENZA DI RIFERIMENTO
-Agire in riferimento ad un
sistema di valori,
coerenti con i principi della Costituzione, in base
ai quali
essere in grado
di valutare fatti e orientare i propri comportamenti personali, sociali e professionali.
Assi culturali: Scientifico-
tecnologico, Storico-sociale.
-Utilizzare il
patrimonio lessicale ed
espressivo della lingua italiana secondo le esigenze
comunicative nei vari contesti: sociali, culturali, scientifici, economici,
tecnologici e professionali.
Assi culturali: asse dei
linguaggi, scientifico tecnologico.
- Riconoscere gli
aspetti geografici, ecologici,
territoriali, dell'ambiente naturale ed antropico, le connessioni con
le strutture demografiche, economiche, sociali,
culturali e le
trasformazioni intervenute nel corso del tempo.
Assi culturali: Scientifico-
tecnologico.
- Stabilire collegamenti
tra le tradizioni
culturali locali, nazionali ed
internazionali, sia in una prospettiva
interculturale sia ai fini della mobilita' di studio e di lavoro.
Assi culturali: asse dei
linguaggi, scientifico tecnologico, storico sociale.
- Utilizzare i linguaggi
settoriali delle lingue straniere previste dai percorsi di studio per
interagire in diversi ambiti e contesti di studio e di lavoro.
Assi culturali: Linguistico-letterario
- Riconoscere il valore e le
potenzialita' dei beni
artistici e ambientali
Assi culturali: asse dei
linguaggi, storico sociale.
- Individuare ed utilizzare le
moderne forme di comunicazione visiva e
multimediale, anche con riferimento
alle strategie espressive
e agli strumenti tecnici della comunicazione in rete
Assi culturali: asse dei
linguaggi, scientifico tecnologico.
- Utilizzare le reti e gli
strumenti informatici nelle
attivita' di studio, ricerca e
approfondimento
Assi culturali: matematico, scientifico
tecnologico.
- Riconoscere i
principali aspetti comunicativi, culturali
e relazionali dell'espressivita' corporea
ed esercitare in
modo efficace la pratica
sportiva per il
benessere individuale e collettivo.
Assi culturali: scientifico
tecnologico, storico sociale.
- Comprendere e
utilizzare i principali
concetti relativi
all'economia, all'organizzazione, allo
svolgimento dei processi produttivi e dei servizi
Assi culturali: matematico, scientifico
tecnologico, storico-sociale.
- Padroneggiare l'uso
di strumenti tecnologici
con particolare attenzione alla
sicurezza e alla tutela della salute
nei luoghi di vita e di lavoro, alla tutela della
persona, dell'ambiente e del
territorio.
Assi culturali: scientifico
tecnologico, storico-sociale.
- Utilizzare i
concetti e i
fondamentali strumenti degli
assi culturali per comprendere la realta' ed operare in campi
applicativi
Assi culturali: matematico, storico-sociale.
Da allegato 2 (i singoli
Indirizzi)
Un esempio:
Allegato 2-D Indirizzo "Manutenzione e assistenza
tecnica”
DESCRIZIONE SINTETICA Il Diplomato di istruzione
professionale nell'indirizzo "Manutenzione e assistenza tecnica"
pianifica ed effettua, con autonomia e responsabilita' coerenti al quadro di
azione stabilito e alle specifiche assegnate, operazioni di installazione, di
manutenzione/riparazione ordinaria e straordinaria, nonche' di collaudo di
piccoli sistemi, macchine, impianti e apparati tecnologici.
- Competenza n. 1 Analizzare e interpretare schemi di apparati, impianti e dispositivi predisponendo le attivita'
- Competenza n. 2 Installare apparati e impianti, anche programmabili, secondo le specifiche tecniche e nel rispetto della normativa di settore
- Competenza n. 3 Eseguire, le attivita' di assistenza tecnica nonche' di manutenzione ordinaria e straordinaria, degli apparati, degli impianti, anche programmabili e di veicoli a motore ed assimilati, individuando eventuali guasti o anomalie, ripristinandone la funzionalita' e la conformita' alle specifiche tecniche, alla normativa sulla sicurezza degli utenti.
- Competenza n. 4 Collaborare alle attivita' di verifica, regolazione e collaudo, provvedendo al rilascio della certificazione secondo la normativa in vigore.
- Competenza n. 5 Gestire le scorte di magazzino, curando il processo di approvvigionamento.
- Competenza n. 6 Operare in sicurezza nel rispetto delle norme della salute e sicurezza nei luoghi di lavoro e per la salvaguardia dell'ambiente.
REFERENZIAZIONE ALLE ATTIVITA' ECONOMICHE L'indirizzo di studi fa riferimento alle seguenti attivita', contraddistinte dai codici ATECO adottati dall'Istituto nazionale di statistica per le rilevazioni statistiche nazionali di carattere economico ed esplicitati a livello di Sezione e di correlate Divisioni. Laddove la Divisione si prospetta di ampio spettro, sono individuati i Gruppi principali di afferenza del profilo di indirizzo.
C ATTIVITA' MANIFATTURIERE:
-33 RIPARAZIONE MANUTENZIONE ED INSTALLAZIONE DI MACCHINE ED APPARECCHIATURE
F COSTRUZIONI:
-43.2 INSTALLAZIONE DI IMPIANTI ELETTRICI, IDRAULICI ED ALTRI LAVORI DI COSTRUZIONE E INSTALLAZIONE G COMMERCIO ALL'INGROSSO E AL DETTAGLIO; RIPARAZIONE DI AUTOVEICOLI E MOTOCICLI
- 45.2 MANUTENZIONE E RIPARAZIONE DI AUTOVEICOLI
CORRELAZIONE AI SETTORI ECONOMICO-PROFESSIONALI Con riferimento al decreto del Ministro del lavoro e delle politiche sociali, di concerto con il Ministro dell'istruzione, dell'universita' e della ricerca, del 30 giugno 2015, pubblicato nella Gazzetta ufficiale del 20 luglio 2015, n. 166, il profilo in uscita dell'indirizzo di studi e' correlato ai seguenti settori economico-professionali. MECCANICA, PRODUZIONE E MANUTENZIONE DI MACCHINE, IMPIANTISTICA
- Competenza n. 1 Analizzare e interpretare schemi di apparati, impianti e dispositivi predisponendo le attivita'
- Competenza n. 2 Installare apparati e impianti, anche programmabili, secondo le specifiche tecniche e nel rispetto della normativa di settore
- Competenza n. 3 Eseguire, le attivita' di assistenza tecnica nonche' di manutenzione ordinaria e straordinaria, degli apparati, degli impianti, anche programmabili e di veicoli a motore ed assimilati, individuando eventuali guasti o anomalie, ripristinandone la funzionalita' e la conformita' alle specifiche tecniche, alla normativa sulla sicurezza degli utenti.
- Competenza n. 4 Collaborare alle attivita' di verifica, regolazione e collaudo, provvedendo al rilascio della certificazione secondo la normativa in vigore.
- Competenza n. 5 Gestire le scorte di magazzino, curando il processo di approvvigionamento.
- Competenza n. 6 Operare in sicurezza nel rispetto delle norme della salute e sicurezza nei luoghi di lavoro e per la salvaguardia dell'ambiente.
REFERENZIAZIONE ALLE ATTIVITA' ECONOMICHE L'indirizzo di studi fa riferimento alle seguenti attivita', contraddistinte dai codici ATECO adottati dall'Istituto nazionale di statistica per le rilevazioni statistiche nazionali di carattere economico ed esplicitati a livello di Sezione e di correlate Divisioni. Laddove la Divisione si prospetta di ampio spettro, sono individuati i Gruppi principali di afferenza del profilo di indirizzo.
C ATTIVITA' MANIFATTURIERE:
-33 RIPARAZIONE MANUTENZIONE ED INSTALLAZIONE DI MACCHINE ED APPARECCHIATURE
F COSTRUZIONI:
-43.2 INSTALLAZIONE DI IMPIANTI ELETTRICI, IDRAULICI ED ALTRI LAVORI DI COSTRUZIONE E INSTALLAZIONE G COMMERCIO ALL'INGROSSO E AL DETTAGLIO; RIPARAZIONE DI AUTOVEICOLI E MOTOCICLI
- 45.2 MANUTENZIONE E RIPARAZIONE DI AUTOVEICOLI
CORRELAZIONE AI SETTORI ECONOMICO-PROFESSIONALI Con riferimento al decreto del Ministro del lavoro e delle politiche sociali, di concerto con il Ministro dell'istruzione, dell'universita' e della ricerca, del 30 giugno 2015, pubblicato nella Gazzetta ufficiale del 20 luglio 2015, n. 166, il profilo in uscita dell'indirizzo di studi e' correlato ai seguenti settori economico-professionali. MECCANICA, PRODUZIONE E MANUTENZIONE DI MACCHINE, IMPIANTISTICA
Allegato 3-quadri orari
Un esempio ("Manutenzione e
assistenza tecnica”)
Allegato 4-CORRELAZIONE TRA
QUALIFICHE E DIPLOMI IEFP E INDIRIZZI
DEI PERCORSI QUINQUENNALI DELL'ISTRUZIONE
PROFESSIONALE
In definitiva
Questo ordinamento assicura la compresenza dell’istruzione
professionale (IP) e della formazione (IeFP) tramite un meccanismo di
sussidiarietà. Nell’arco dei 5 anni sarà
possibile acquisire la qualifica, il diploma professionale, i crediti per il
percorso IFTS e il diploma di Istruzione. Si favorisce l’integrazione della
formazione formale, non formale e informale e la personalizzazione degli
apprendimenti (264 ore nel primo biennio, ASL, apprendistato, ecc…).
L’area generale passa da 8 discipline
a 3 assi culturali. Aumentano le ore di area di indirizzo.
[1]
Con l’utilizzo della flessibilità
prima si strutturavano le opzioni
adesso i percorsi formativi.
[2] Questo non significa che non esiste più la
ripetenza della classe.
[3]“Il modello
didattico e' improntato al principio della personalizzazione educativa
volta a consentire ad ogni studentessa e ad ogni studente di rafforzare e
innalzare le proprie competenze per l'apprendimento permanente a partire
dalle competenze chiave di cittadinanza, nonche' di orientare il
progetto di vita e di lavoro della studentessa e dello studente, anche per migliori
prospettive di occupabilita'. Il modello didattico aggrega le discipline
negli assi culturali,…; il medesimo modello fa riferimento a metodologie di
apprendimento di tipo induttivo ed e' organizzato per unita' di
apprendimento. Il sistema dell'istruzione professionale ha la
finalita' di formare la studentessa e lo studente ad arti, mestieri e professioni
strategici per l'economia del Paese per un saper fare di qualita'
comunemente denominato «Made in Italy», nonche' di garantire che le
competenze acquisite nei percorsi di istruzione professionale consentano una
facile transizione nel mondo del lavoro e delle professioni.
[4] Comma 7: “Le istituzioni scolastiche, nei limiti delle risorse umane, finanziarie e strumentali disponibili a legislazione vigente e, comunque, senza nuovi o maggiori oneri per la finanza pubblica, individuano il fabbisogno di posti dell'organico dell'autonomia, in relazione all'offerta formativa che intendono realizzare, nel rispetto del monte orario degli insegnamenti e tenuto conto della quota di autonomia dei curricoli e degli spazi di flessibilita', nonche' in riferimento a iniziative di potenziamento dell'offerta formativa e delle attivita' progettuali, per il raggiungimento degli obiettivi formativi individuati come prioritari tra i seguenti: a) valorizzazione e potenziamento delle competenze linguistiche, con particolare riferimento all'italiano nonche' alla lingua inglese e ad altre lingue dell'Unione europea, anche mediante l'utilizzo della metodologia Content language integrated learning; b) potenziamento delle competenze matematico-logiche e scientifiche; c) potenziamento delle competenze nella pratica e nella cultura musicali, nell'arte e nella storia dell'arte, nel cinema, nelle tecniche e nei media di produzione e di diffusione delle immagini e dei suoni, anche mediante il coinvolgimento dei musei e degli altri istituti pubblici e privati operanti in tali settori; d) sviluppo delle competenze in materia di cittadinanza attiva e democratica attraverso la valorizzazione dell'educazione interculturale e alla pace, il rispetto delle differenze e il dialogo tra le culture, il sostegno dell'assunzione di responsabilita' nonche' della solidarieta' e della cura dei beni comuni e della consapevolezza dei diritti e dei doveri; potenziamento delle conoscenze in materia giuridica ed economico-finanziaria e di educazione all'autoimprenditorialita'; e) sviluppo di comportamenti responsabili ispirati alla conoscenza e al rispetto della legalita', della sostenibilita' ambientale, dei beni paesaggistici, del patrimonio e delle attivita' culturali; f) alfabetizzazione all'arte, alle tecniche e ai media di produzione e diffusione delle immagini; g) potenziamento delle discipline motorie e sviluppo di comportamenti ispirati a uno stile di vita sano, con particolare riferimento all'alimentazione, all'educazione fisica e allo sport, e attenzione alla tutela del diritto allo studio degli studenti praticanti attivita' sportiva agonistica; h) sviluppo delle competenze digitali degli studenti, con particolare riguardo al pensiero computazionale, all'utilizzo critico e consapevole dei social network e dei media nonche' alla produzione e ai legami con il mondo del lavoro; i) potenziamento delle metodologie laboratoriali e delle attivita' di laboratorio; l) prevenzione e contrasto della dispersione scolastica, di ogni forma di discriminazione e del bullismo, anche informatico; potenziamento dell'inclusione scolastica e del diritto allo studio degli alunni con bisogni educativi speciali attraverso percorsi individualizzati e personalizzati anche con il supporto e la collaborazione dei servizi socio-sanitari ed educativi del territorio e delle associazioni di settore e l'applicazione delle linee di indirizzo per favorire il diritto allo studio degli alunni adottati, emanate dal Ministero dell'istruzione, dell'universita' e della ricerca il 18 dicembre 2014; m) valorizzazione della scuola intesa come comunita' attiva, aperta al territorio e in grado di sviluppare e aumentare l'interazione con le famiglie e con la comunita' locale, comprese le organizzazioni del terzo settore e le imprese; n) apertura pomeridiana delle scuole e riduzione del numero di alunni e di studenti per classe o per articolazioni di gruppi di classi, anche con potenziamento del tempo scolastico o rimodulazione del monte orario rispetto a quanto indicato dal regolamento di cui al decreto del Presidente della Repubblica 20 marzo 2009, n. 89; o) incremento dell'alternanza scuola-lavoro nel secondo ciclo di istruzione; p) valorizzazione di percorsi formativi individualizzati e coinvolgimento degli alunni e degli studenti; q) individuazione di percorsi e di sistemi funzionali alla premialita' e alla valorizzazione del merito degli alunni e degli studenti; r) alfabetizzazione e perfezionamento dell'italiano come lingua seconda attraverso corsi e laboratori per studenti di cittadinanza o di lingua non italiana, da organizzare anche in collaborazione con gli enti locali e il terzo settore, con l'apporto delle comunita' di origine, delle famiglie e dei mediatori culturali; s) definizione di un sistema di orientamento.”
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